Tom Trueheart nella Terra dei Miti e delle Leggende by Ian Beck

autore:Ian Beck [Beck, Ian]
La lingua: ita
Format: epub
editore: San Paolo
pubblicato: 2015-11-28T23:00:00+00:00

Ormestone percorse l’intera piazza davanti al porto e i guerrieri si inchinarono uno dopo l’altro al suo passaggio, come un’onda. Si fermò davanti al gruppo dei pirati, ancora accovacciati nel tentativo infruttuoso di farsi piccoli piccoli. «In piedi», disse e gli uomini della ciurma si tirarono su a fatica e si guardarono intorno nervosi. «Io sono il re», disse Ormestone. Aspettò, ma le sue parole non suscitarono una gran reazione nelle facce sporche e mal rasate dei pirati. «Fareste bene a nascondervi. Siete pirati comuni, sbarcati qui per saccheggiare i forzieri del mio palazzo, e non cercate di negarlo».

«Non sappiamo neppure in do’ stiamo. Non eravamo diretti da ‘ste parti. Questo non è il porto spagnolo, no?», disse il capitano dei pirati.

«Noi aspettavamo dei pirati e pirati voi siete, e le vostre intenzioni sono comunque di rubare un tesoro».

«Mica sempre, eh», replicò il pirata con la gamba di legno. «A volte troviamo roba sepolta e la restituiamo ai proprietari. E poi, prima, a chi hai dato dei pirati comuni?».

«A voi, ovvio», disse Ormestone. «Parlavi di tesori sepolti?».

«Ohi», aggiunse il capitano, dubbioso. «Dobloni e via discorrendo».

L’uccello variopinto appollaiato sulla sua spalla si mise a strillare: «Pezzi da otto! Pezzi da otto!».

«Vi offro una possibilità di scelta», disse Ormestone.

«Una scelta, tra ‘icché e icché?».

«Tra la morte, da una parte...» e qui Ormestone fece una pausa a effetto, indicando in modo eloquente i suoi soldati. «E i dobloni d’oro dall’altra», concluse.

Con un gran sferragliare i guerrieri avvicinarono ulteriormente le loro spade alle gole dei pirati.

Il capitano con la gamba di legno si girò verso i compagni. «Ascoltate un po’ , ragazzi, arrrgh, ‘sto qui ci offre ‘na scelta, tra i dobloni e la morte».

«Non è per niente una scelta», osservò uno.

«Pezzi da otto!», strillò l’uccello variopinto.

«Grassie, ehm, sua maestà, dopo calma e ponderata riflessione abbiamo deciso per i dobloni, anche se temo non sia molto onorevole. Forse tu non lo sai, ma noi c’abbiamo il nostro codice d’onore».

«Non ne dubito», disse Ormestone. «Scelta saggia, molto saggia, la vostra. Bene, ora verrete scortati al mio palazzo dove ascolterete con grande attenzione ciò che ho da dirvi».

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